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Una nuova tecnica rende inutile il bisturi perché guarisce l'utero con il freddo.Così si esce dall'ospedale in fretta. E si possono avere bambini senza problemi

ll freddo contro i fibromi dell'utero. E questo il segreto di una nuova tecnica che guarisce la malattia ed evita interventi chirurgici pesanti che possono compromettere il funzionamento di questa parte del corpo, così importante. L'ìdea è venuta agli specialisti statunitensi della Mayo clinic di Richmond, nel Maryland. Irnpegnati per anni nel tentativo di curare con il freddo i tumori della prostata e del fegato, i chirurghi americani hanno alla fine avuto successo in un altro campo: i fibromi uterini Adesso il nuovo metodo è arrivato anche in Italia: gli esperti della Clinica ginecologica dell'Ospedale Salesi di Ancona sono i primi in Europa ad adottare la tecnica americana.

Tre piccoli tagli. «Qualche anno fa abbiamo iniziato un programma di studio, in collaborazione con i colleghi della clinica americana» racconta Giuseppe Garzetti, direttore della Clinica ostetrica e ginecologica dell’ospedale marchigiano. «Siamo così riusciti ad avere una sonda speciale, capace di congelare a una temperatura di meno 197 gradi i tessuti con i quali viene a contatto. E, insieme agli specialisti d'oltreoceano, abbiamo messo a punto la tecnica». Come intervengono i chirurghi di Ancona? La sonda viene trasportata sino al fibroma in laparoscopia, cioè con speciali strumenti. Per farlo bastano tre piccolissimi tagli sull'addome, due sui lati e uno proprio nel mezzo, dentro l'ombelico: passando attraverso queste incisioni gli specialisti raggiungono i fibromi senza “toccare” l'interno dell'utero. Immaginate che quest'ultimo sia un sacchetto e il fibroma una pallina sulla parete interna: la sonda tocca l'esterno del sacchetto, esattamente dove c’è la pallina. «Dopo aver addormenta to la paziente, si preleva un piccolo frammento del fibroma per l'analisi ìstologica. Si verifica cioè, al microscopio, che si tratti di un nodulo benigno» spiega Andrea Ciavattini, ginecologo della Clinica ostetrica dell'ospedale marchigiano. «Se la conferma è rassicurante, si inserisce la "sonda fredda" all'interno del fibroma, nel foro lasciato dal prelievo. La temperatura viene gradualmente abbassata, nell'arco di 15 minuti, sino a raggiungere i meno 197 gradi. Le fasi dell'intervento sono seguite grazie a una minuscola telecamera a fibre otfiche e, insieme, con un'ecografia: in questo modo si controlla perfettamente la situazione. Si attende, quindi, che il congelamento del fibroma sia completo: poi la sonda viene riscaldata e tolta. L'intervento è finito: le cellule del fibroma, a questo punto, sono morte. Il corpo le riconosce come un rifiuto e subito una lenta opera di eliminazione: così il nodulo si riassorbe, da solo, nel giro di un paio di mesi». I vantaggi sono numerosi.«Non c'è bisogno di incidere l'organo come si faceva fino a oggi negli interventi tradizionali» dice Garzetti. «Dopo l'operazione non si hanno sanguinamenfi, e si prova meno dolore. L'intervento è molto veloce: circa 45 minuti, contro le due ore circa di quello tradizionale. Anche il recupero è molto più rapido: si sta in ospedale solo un giorno (contro i sei, sette necessari con l'altro tipo di intervento) . la vita sessuale, infine, può riprendere normalmente dopo un mese».

Cos'è la malattia

l fibromi sono tumori benigni, che compaiono sulla parete dell'utero. O che sporgono all'intemo dell'organo. «Hanno dimensioni molto variabili: possono essere grandi come un chicco di riso, ma anche arrivare a 30 centimetri di diametro» spiega il ginecologo Giuseppe Garzetti. «E' un problema molto fastidioso: chi ne soffre ha, di solito, dolori simili a crampi, mestruazioni irregolari e molto abbondanti, a volte piccole emorragie». Con alcuni speciali farmaci, che riducono gli ormoni estrogeni nel sangue. si rallenta la crescita dei fibromi fino alla menopausa momento in cui i livelli ormonali scendono e il problema può guarire da solo. Sl può prendere la pillola? Sì, ed è bene parlarne con il ginecologo: alcuni anticoncezionali, a base di progestinici, possono anche aiutare. Spesso, pero, i medicinali non sono abbastanza efficaci: e serve un'operazione.


Una gravidanza sicura. A dimostrazione dell'efficacia della nuova tecnica ci sono i dati del primo studio eseguito nell'ospedale di Ancona lo scorso anno, quando il metodo era ancora sperimentale. Su 15 donne ultraquarantacinquenni sottoposte al nuovo intervento, ben diecì non hanno più avuto disturbi e i fibromì si sono completamente iiassorbiti. In tre casi le dimensioni del fibroma si sono ridotte della metà. E solo in due i sintomi si sono ancora fatti sentire. «Grazie a questa prima esperienza abbiamo capito per chi è davvero indicata la nuova tecnica» spiega il dottor Ciavattini. «Le possibilità di guarigione sono molto alte per le pazienti che hanno, al massimo, cinque fibromi. E di diametro mai superiore a 10 centimetri. Se, infatti, ci sono più noduli, o se il fibroma è più grande, è più probabile che la guarigione non sia definitiva. E che, dopo qualche mese, il problema torni a dare fastidio». Nelle pazienti giuste, invece, i risultafi sono stati tanto convincenti da spingere i chirurghi a utilizzare la sonda anche per donne più giovani. «A loro la nuova tecnica offre un vantaggio in più» aggiunge il dottor Garzetti. «La possibilità di avere una gravidanza normale e di partorire il bambino in modo naturale anche dopo 'intervento. L'utero non subisce incisioni e quindi non ha cicatrici: può, perciò, sopportare bene sia la gravidanza sia il parto, senza che ci sia la necessità di ricorrere al cesareo. Come accade alle donne operate con le tecniche tradizionali». Naturalmente è sempre il chirurgo a decidere, caso per caso, la tecnica più indicata. Per avere indicazioni sull'intervento con la "sonda fredda" ci si può rivolgere all' Ospedale Salesi di Ancona. Per infomazioni sulle posibilità di ricovero, si può chiamare il numero 07136745.